Il sito, indagato da Francesca Minellono (Università di Firenze e Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria) tra il 1969 e il 1973, ha restituito, tra l'altro, due sepolture e un’importante documentazione iconografica. Essa comprende motivi antropomorfi e zoomorfi, raramente geometrici e lineari, quasi esclusivamente su supporto osseo.
A Vado all'Arancio è attestata la persistenza dell’influenza stilistica franco-cantabrica in un momento avanzato dell'Epigravettiano, in associazione con lo stile “mediterraneo” naturalistico.