Le indagini sistematiche in questo sito veneto di grandissima rilevanza sono state avviate nel 1988 da Alberto Broglio (Università di Ferrara), con l’ausilio di Marco Peresani e Mauro Cremaschi, dando inizio ad una ricerca, ancora in atto, che seguiva segnalazioni (nel 1884 ad opera di Stefano de Stefani, nel 1964 ad opera di Giovanni Solinas) e primi interventi (da parte di Angelo Pasa e Franco Mezzena).
Il potente deposito stratigrafico del sito, oggi musealizzato, contiene evidenze del Paleolitico medio, di una facies ad esso successiva parificata all’Uluzziano e dell’Aurignaziano, ad esse si aggiunge una labile attestazione gravettiana.
Due reperti musteriani hanno semplici linee incise.
Le produzioni figurative, probabilmente parietali, si riferiscono all’Aurignaziano.